“Raffinata e attenta ad ogni sfumatura si è confermata, ancora una volta, la direzione di Frédéric Chaslin, nell’affrontare il dovizioso programma della serata. Così nell’ouverture mozartiana – complice una compagine orchestrale inappuntabile sotto ogni aspetto – si è goduta una vera e propria magia del suono con gli ottoni e gli altri fiati, che hanno offerto seducenti, nitide, intonatissime armonie, mentre gli archi si sono dimostrati assolutamente coesi e precisi, con il loro suono perlaceo, nell’affrontare la complessa scrittura contrappuntistica, che come si è detto, caratterizza la seconda parte del brano."
(Roberto Campanella, GbOpera)